La moneta greca: caratteri generali

Alleanza con Kroton

Esiste una moneta emessa da Kroton e Pandosia. Si tratta di uno statere. D/ Tripode e ϘPO (qopparhoomicron) R/ dentro un rettangolo incuso toro con testa girata all’indietro, sopra ΠΑΝ e sotto ΔΟ (LA STORIA)

Gli attrezzi di lavorazione

Tutte le monete greche erano battute al martello. In disegno del dritto e quello del rovescio erano incise (al contrario) in blocchi di ferro detti conii. Un dischetto (tondello) d’oro o d’argento, riscaldato per renderlo malleabile. (LA STORIA)

La moneta greca: caratteri generali

La moneta è una piccola quantità di metallo, che a seguito della lavorazione, coniatura o fusione, assume un valore pressoché inalterabile oltre ad essere un comodo modello di scambio.

Nella lavorazione vengono impressi caratteri e simboli appartenenti all’emittente, ovvero alla polis proprietaria della moneta, i materiali utilizzati sono in genere l’argento, il bronzo, l oro e in alcuni casi le loro relative leghe. C’è da dire però che tra i suddetti metalli l’argento, era il metallo base per la grande maggioranza delle emissioni monetarie delle città greche, a tal punto che il termine

‘argyrion’ = argento

Era uno dei quali si indicava la moneta nel mondo ellenico.

Dopo la prima fase della moneta, inquadrata tra il 640 e il 630 , e il successivo perfezionamento in Asia minore nel regno di Lidia, sono le città greche, e nello specifico Atene, Regina e Corinto a dare una gran spinta alla produzione, diffusione e dunque utilizzo di queste ultime come efficaci e in seguito insostituibili strumenti di scambio, ma non solo, volendo considerare le monete come simbolo dell’autonomia politica delle polis è possibile notare come queste ultime divennero simbolo e misura della potenza stessa delle singole città stato. 

 

Aspetti tecnici

Le monete erano prodotte generalmente prodotte con la coniazione: un tondello di metallo veniva battuto tra due coni (uno fisso, incudine, e uno mobile martello) su cui erano incise (incavando) figurazioni su ambo i lati, ottenendo così un dritto e un rovescio dove il lato considerato dritto era il più importante in quanto considerato faccia principale, e il rovescio meno importante, considerata faccia secondaria.

Nonostante ciò, tra il vi e il v secolo in magna Grecia si scelse un tipo particolare di coniatura, ovvero la coniatura incusa, dove il verso del dritto è in rilievo mentre il rovescio è incavato. Principali effigi incise sulle monete di questa epoca vedono come protagonisti eroi, leggende, e sovrani, con accostamenti di animali ritenuti sacri e, in alcuni casi oggetti rituali come il tripode simbolo per eccellenza sulla moneta della polis di Kroton.

Alcuni degli attrezzi per le monete Greche

Il Diadema di Hera Lacinia

Il Museo Archeologico Nazionale di Crotone

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