Il culto di Hera Lacinia nel Crotonese - I Santuari del Crotonese, i centri di Culto nella chora crotonese (Parte II)

Il Santuario di Hera Lacinia

Il grande santuario extra-urbano dedicato a Hera Lacinia è di certo, tra le aree sacre del mondo ellenico di epoca arcaica, il più importante della Magna Grecia. (LA STORIA)

Colonna superstite

L’area archeologica di Capo Colonna è un sito archeologico statale situato in località Capo Colonna, vicino Crotone. (LA STORIA)

I centri di Culto nella chora crotonese

Il cielo sempre terso, un mare così insidioso ma generoso e affascinante, la vegetazione così varia e rigogliosa e un vento mai troppo freddo. Tutto qui è sempre stato venerato, amato e santificato, fin dai tempi remoti. E proprio questo mare, questa natura, ancora oggi si dimostrano unici custodi di uno scrigno colmo di segni, testimonianze e riti che aspettano di essere portati alla luce, per permettere di ricostruire la storia di un popolo, quello crotonese che per molti versi aspetta ancora di essere scoperta e ricostruita, di avere delle basi storiche certe, in modo da riuscire a ricostruire in modo certo anche il proprio presente e il futuro. E’ importante premettere che allo stato attuale è molto difficile riuscire a definire con sicurezza gli spazi sacri e i confini della chora crotonese. Le matrici religiose accertate sono pochissime e per tutto il resto si dispone di segni e tracce sparse nel territorio, di incognite a cui ancora oggi l’archeologia non ha trovato delle soluzioni del tutto precise. A ciò va ad aggiungersi la sostanziale condizione di abbandono e trascuratezza in cui riversano la maggior parte dei luoghi che permetterebbero di ricostruire in maniera più esatta la storia politica, sociale e religiosa dell’antica Kroton. Le fonti, che sono appunto complesse e frammentarie, delineano uno spazio geografico e storico ricco ed articolato, concentrato prevalentemente sul mare ma che trova riscontri importanti anche nell’entroterra.Dominano gli estremi del territorio costiero due importanti Santuari: quello di Apollo Alaios presso Krimisa Nord e quello di Hera Lacinia a Capo Colonna, presso Crotone. Tutti e due i Santuari appaiono come punti indelebili di confine della colonia crotonese, uno a Nord, l’altro a Sud. Tutte e due sono terre sacre, in modo diverso ma assolutamente imprescindibili dalla religione dei coloni achei. I Santuari presentano caratteristiche e storie diverse ma tutte e due hanno un unico comune denominatore, il mare. Elemento importantissimo per i greci negli scambi commerciali, per i contatti con la terra d’origine e per l’espansione delle colonie stesse. Altro elemento importante che accomuna in modo forte le due aree è la presenza del fiume Neto, che secondo molte fonti, in tempi arcaici rappresentò una ricchezza importante per le due cittadine, Krimisa e Kroton appunto, soprattutto per la coltivazione e la pastorizia. Così come importante fu per Crotone la presenza di un altro fiume, l’Esaro, che arriva fino al Marchesato e che viene menzionato anche nella tradizione letteraria circa la fondazione della città[1]. Questi due luoghi si configurano in un quadro importantissimo per quanto riguarda il momento della fondazione della colonia crotonese, dell’assetto politico, sociale e soprattutto religioso.

(CREDIT: LA PROVINCIA KR)

IL DIADEMA DI HERA LACINIA

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