Il culto di Hera Lacinia nel Crotonese - I Santuari del Crotonese, La zona del Marchesato (Parte X)

Il Santuario di Hera Lacinia

Il grande santuario extra-urbano dedicato a Hera Lacinia è di certo, tra le aree sacre del mondo ellenico di epoca arcaica, il più importante della Magna Grecia. (LA STORIA)

Colonna superstite

L’area archeologica di Capo Colonna è un sito archeologico statale situato in località Capo Colonna, vicino Crotone. (LA STORIA)

La zona del Marchesato (Parte X)

Oltre a Crotone l’intero territorio legato alla polis è stato oggetto di studio attento e complesso attestando la presenza di culture e religioni già in tempi più antichi di quelli dei coloni achei. Presenze importanti si sono rivelate le tracce di villaggi indigeni nelle zone del Marchesato come le Murge di Strongoli, il Timpone del Gigante a Cotronei (nel cuore della Sila), Casabona, Cerenzia e Cirò Superiore. La zona del Marchesato è tagliata a metà dal fiume Esaro, posta tra il mare e la montagna silana, delimitata a Nord dallo stesso Esaro e a Sud dal Tacina. Molto fertile, ricca di sorgenti e macchie boschive. Sempre di più ormai rappresenta un vero e proprio scrigno di storia e cultura, prezioso e utile per ricostruire la storia sociale e religiosa di tutta la zona del crotonese, per capire quali aspetti della civiltà greca sono confluiti nelle popolazioni indigene qui già presenti dai tempi antichi e come queste due realtà così diverse si sono intrecciate e hanno dato vita a una delle più grandi colonie della Magna Grecia. Per Crotone l’ambiente a Nord del Neto rappresentò inizialmente un preciso limite; in seguito costituì un imprescindibile referente di contatti e scambi, commerciali e religiosi. Resti di un ristretto insediamento abitativo e di un luogo di culto arcaico (VII-VI sec.) legato appunto alla Madre terra sono stati ritrovati sulle montagne di Cotronei (Timpone del Gigante, a 30 Km dal fiume Neto) È la zona a Nord del Neto a configurarsi come quella più importante per Crotone, soprattutto le zone delle colline delle Murge, a 4-5 Km da Strangoli e Cirò superiore. In queste zone sono stati rinvenuti insediamenti indigeni con rilevante continuità dell’età del ferro fino all’Ellenismo. I materiali di stampo greco scoperti fanno datare entrambe le zone al periodo che va dalla seconda metà del VII sec. Soprattutto il sito in località delle colline delle Murge ha riconsegnato alla storia indizi di un luogo di culto tipicamente ellenico, tra cui tracce di cremazione dei defunti. Tutti luoghi già citati nelle fonti letterarie e che furono considerati fondamentali nell’insediamento e crescita della colonia.
La zona di Cirò superiore invece presenta una zona che a partire dal VII sec. sarebbe stata continuamente frequentata a scopo sacrale e in cui circa un secolo dopo sarebbe sorto un importante tempio arcaico, successivamente dedicato appunto ad Apollo. Tutti questi luoghi presentano maestranze greche ma anche un contesto ‘misto’ dal punto di vista etnico-culturale, ancora una volta a sottolineare lo stretto rapporto che i coloni achei instaurarono con gli indigeni che già popolavano queste zone. Insomma la zona del crotonese si presenta già prima dell’arrivo dei coloni come una zona abitata, anche se in piccoli villaggi. Erano presenti già dei culti indigeni dedicati alla natura, appunto così rigogliosa, varia e generosa. La terra e il mare rappresentavano le ricchezze primarie per gli indigeni e l’interesse degli Achei per questi territori si presenta quindi come tutt’altro che casuale.

(CREDIT: LA PROVINCIA KR)

Il Museo Archeologico Nazionale di Crotone

il Santuario

IL DIADEMA DI HERA LACINIA

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