Il culto di Hera Lacinia nel Crotonese - I Santuari del Crotonese, Le processioni. Incontro tra cristiano e pagano (Parte VIII)

Il Santuario di Hera Lacinia

Il grande santuario extra-urbano dedicato a Hera Lacinia è di certo, tra le aree sacre del mondo ellenico di epoca arcaica, il più importante della Magna Grecia. (LA STORIA)

Colonna superstite

L’area archeologica di Capo Colonna è un sito archeologico statale situato in località Capo Colonna, vicino Crotone. (LA STORIA)

Le processioni. Incontro tra cristiano e pagano (Parte VIII)

Atto di devozione assoluta per il venerato. Gesto arcaico e riconciliatore. Massa in movimento, dolore e amore. Canto, speranza. Le stesse donne, oggi come ieri, abbigliate di nero, scalze e doloranti, piangenti. Ieri per un eroe[12], oggi per una grazia da ricevere, per una speranza, una sofferenza. Ancora oggi ogni anno, il mese di Maggio rappresenta per i crotonesi il mese dedicato alla S.S. Maria Vergine e la terza domenica di tale mese un lungo pellegrinaggio accompagna il quadro miracoloso in un percorso che partito in piena notte dal Duomo della città si conclude all’alba nella piccola chiesa del Lacinio. La sacra effige viene poi riaccompagnata in città in un suggestivo percorso via mare, quasi protetta da un lungo corteo di barche e attesa in città dai fedeli, tra fuochi d’artificio e folklore. Ancora oggi il pellegrinaggio mariano ripropone un legame arcaico con il divino. Ogni anno si ripete la stessa formula, lo stesso rito, lo stesso patto tra il celeste e l’uomo; ringraziamento e prostrazione. Affidamento di speranze, credenza in qualcosa di così grande e così presente, tangibile in queste terre amareggiate. Nel pellegrinaggio il fedele cristiano calpesta la stessa terra, percorre le stesse contrade che seguiva il devoto in tempi antichi per portare i suoi voti alla dea Hera. Quando alle luci dell’alba si arriva sulla strada che porta al santuario di Capocolonna, la prima cosa che appare in lontananza agli occhi del pellegrino è quella solitaria colonna; ostinatamente ancorata su quella terra a strapiombo sul mare e simbolo di passato, di religione arcaica, paganesimo non distrutto ma convertito. Segno di preparazione. Di «ieri per l’oggi». E arrivati a Capocolonna, lei, la piccola chiesa di Maria. E cos’è lei, se non la vera colonna?. L’unica pilastro della società cattolica, l’appiglio dell’uomo, speranza per il futuro. Insomma, la zona del Lacinio appare da sempre luogo sacro e di preghiera. Da sempre è la presenza femminile a farne da padrona; prima attraverso il culto della «Madre terra», venerata dagli indigeni del posto, poi con il tempio di Hera, simbolo di crescita culturale e religiosa della città e in epoca cristiana attraverso il santuario della Madonna di Capo Colonna. Forse è un po’ azzardato mettere sullo stesso piano due culti, uno cristiano e uno pagano, così diversi e così forti, ma a mio avviso, su un piano più antropologico e culturale si può leggere in ciò il bisogno eterno dell’uomo di legarsi e riversare le proprie speranze in qualcosa; di aggiudicarsi il ben volere della terra, del divino, del celeste. E’ possibile leggere il cambiare dei tempi, delle paure e dei bisogni universali. Gli indigeni possedevano solo la terra, che era la loro unica ricchezza, garantiva loro la sopravvivenza. Il modo migliore e immediato per assicurare una continuità di questa prosperità era quello di venerare la terra stessa, la “Grande Madre”. I coloni achei invece avevano già superato questa fase indigena e riversavano nel culto paure e speranze diverse, per esempio la paura del mare e della navigazione. Legavano alla dea le speranze per la crescita della polis, della chora, molto spesso muovevano guerre e assedi proprio nel suo nome, nel suo volere. Il fedele cattolico affida alla preghiera per la Madonna del Lacinio le speranze nuove, dei tempi moderni, legate alla paura del presente e del futuro, all’incertezza che avvolge l’esistenza di ognuno, soprattutto in posti come quello crotonese dove le condizioni sociali, economiche e politiche sono sicuramente difficili.

(CREDIT: LA PROVINCIA KR)

il Santuario

IL DIADEMA DI HERA LACINIA

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